B. Teloni - Letteratura Assira. - Milano, Hoepli, 1903.
p. 14
È il primo libro italiano sull'argomento ed è, si vede subito, il libro di un erudito. Ma si può trovare qua e là qualche «pretesto» ad uso dei pensatori. A cosa attribuire, ad esempio, il fatto che Caldei e Babilonesi non hanno dato prodotti filosofici, e si sono arrestati al primo stadio delle cosmogorie mitiche? E come spiegare la frase curiosa colla quale comincia l'epopea «enuma elish» sulla creazione «Quando in alto il cielo non era nominato.... e al disotto la parte solida(?) non era chiamata per nome....»? (p. 201). C'è forse da vedere una incosciente identità tra la parola e l'esistenza?
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